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Vitamina D, come superare la carenza

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Ossa forti sono segno di buoni valori di vitamina D, che è una vitamina fondamentale per l’organismo umano. È costituita da un gruppo di 5 pro-ormoni liposolubili, esattamente vitamina D1, D2, D3, D4 e D5. Una sua mancanza può causare problematiche a livello osseo, muscolare e nervoso. La carenza vitamina D è conosciuta con il nome di ipovitaminosi D. La sua misurazione avviene attraverso un prelievo di sangue; si parla di carenza quando i valori sono al di sotto di 30 ng/ml.

Uno dei modi in cui la vitamina D viene prodotta è l’esposizione della pelle ai raggi solari. Perciò durante la stagione invernale è più facile riscontrare carenza vitamina D. Esporre la pelle al sole non è l’unico modo attraverso cui la vitamina D è prodotta; la troviamo anche in diversi alimenti. Quando la sua carenza è importante, il medico può decidere di prescrivere degli integratori a base di vitamina D.

L’ipovitaminosi D è una condizionemolto frequente, soprattutto negli anziani che tendono a trascorrere poche ore all’aria aperta. Ci sono dei livelli di assunzione giornaliera raccomandati per evitare una sua carenza. I lattanti devono assumere 25 mg di vitamina D al giorno: il dosaggio aumenta a 50 mg per i bambini da 1 a 10 anni. Gli adolescenti e gli adulti, sia maschi che femmine, devono assicurarsi 100 mg di vitamina D al giorno.
Come detto in precedenza, la vitamina D garantisce ossa forti. Infatti, questa vitamina favorisce l’assorbimento del calcio. Per questo motivo è molto importante che le persone anziane abbiano buoni valori, così da contrastare la fragilità ossea e i problemi derivanti dall’osteoporosi. La vitamina D è altrettanto fondamentale per i bambini e i più giovani perché evita malattie come il rachitismo. Inoltre, la vitamina D favorisce l’assorbimento del fosforo, un aspetto anche questo di notevole rilevanza. Diversi studi hanno, infatti, riscontrato una relazione fra carenza di vitamina D e malattie a carico del sistema nervoso.

Per favorire la produzione di vitamina D da parte della nostra pelle, è sufficiente esporsi ai raggi solari, senza protezioni, per dieci minuti al giorno scoprendo braccia, gambe e viso. Trascorrere del tempo all’aria aperta è dunque benefico per più di una ragione.

Ci sono anche alimenti che favoriscono la produzione di questa vitamina e non dovrebbero perciò mancare nella nostra dieta. Fra questi troviamo uova, latticini, fegato e pesce come salmone, aringa e sgombro.